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PALERMO, IL 20 SETTEMBRE SEMINARIO “IN VIAGGIO CON L’ALZHEIMER” PRESSO L’ISTITUTO GERIATRICO SICILIANO DI “SERENI ORIZZONTI”

19.09.2019 – In occasione della Settimana dell’Alzheimer si apre il 20 Settembre alle 11, presso l’Istituto Geriatrico Siciliano di Palermo gestito dal gruppo “Sereni Orizzonti”, un interessante seminario che intende trattare questa malattia da un diverso punto di vista. L’iniziativa si propone infatti di fare il punto sulle terapie complementari a quelle cliniche e farmacologiche che possano dare giovamento al malato e ai suoi care giverI lavori nella RSA di via Messina Marine, 431/C verranno introdotti da una relazione del professor Mario Barbagallo (direttore della Scuola di specializzazione in Geriatria dell’Università di Palermo nonché membro del Consiglio Superiore di Sanità) e dagli interventi delle dottoresse Laura Vernuccio e Flora Inzerillo. «Pur essendo in condizioni di particolare precarietà fisica ed emotiva, il malato di Alzheimer è una persona ancora molto sensibile e recettiva» spiega il direttore dell’IGS Antonio Grimaldi. «La comunicazione non verbale, che spesso veicola le istanze affettive più profonde e inconsapevoli, costituisce per il malato di demenza senile uno strumento immediato e abituale di interazione». Proprio per questo motivo sono stati invitati a confrontarsi tutti coloro che nell’ultimo anno hanno collaborato con la struttura di “Sereni Orizzonti” nell’attività di contrasto all’isolamento nei malati di Alzheimer. Medici, responsabili dei progetti di pet therapy e clown therapy, musicoterapisti, fisioterapisti ed educatori tratteranno dei diversi interventi terapeutici e riabilitativi utilizzati per migliorarne le capacità funzionali e ridurre i disturbi del loro comportamento. La musica, il sorriso o la tenerezza di un cucciolo in molti casi si rivelano una via di accesso privilegiata per entrare in contatto con questi pazienti, valorizzandone il vissuto e preservando certe loro abilità e competenze innate. Il seminario proporrà anche una valutazione degli indubbi benefici che queste terapie esercitano sui care giver, spesso disorientati dalla demenza del proprio familiare e che attraverso queste attività riescono invece a toccare le corde giuste per rileggere nei loro volti un sorriso e in un qualche modo recuperare un “contatto” con il malato. Verrà infine dato spazio ai collaboratori dell’IGS che intendano comunicare i sentimenti e la soddisfazione che si provano nel raggiungimento degli obiettivi o al contrario le difficoltà oggettive e/o psicologiche chi deve quotidianamente lavorare con questa patologia.