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Asana, pranayama, mudra e mandala: è la prima lezione di yoga per gli ospiti dell’Rsa “San Francesco” di Recco.

Il servizio educativo della struttura ha organizzato una serie di lezioni di yoga per la terza età, adatte anche agli ospiti non autosufficienti: contrastare la sedentarietà e rendere la quotidianità degli anziani ricca di stimoli nuovi da attività fisico-riabilitative sempre aggiornate sono i concetti che hanno guidato l’educatrice dott.ssa Chantal Errico, insegnante di yoga abilitata, nell’ideare questo progetto educativo.

 

Sotto la sua guida, gli ospiti della casa di riposo si sono avvicinati per la prima volta a questa antica disciplina, nota per i suoi benefici sia fisici che mentali: si è partiti dal “respiro consapevole”, esercizi di respirazione cauta e ponderata, adatta agli anziani, per poi passare al risveglio delle articolazioni, in particolare, quelle di mani e piedi, con piccoli giochi di apertura e chiusura delle dita delle mani. Non sono mancati poi gli esercizi posturali, a beneficio della colonna vertebrale.

«Le prossime lezioni si concentreranno anche sulle vibrazioni interiori. Farò provare agli anziani le vocalizzazioni che solitamente vengono pronunciate per ogni chakra e mostrerò loro una vera campana tibetana» – ha dichiarato l’educatrice Chantal Errico.

 

«Il nostro servizio educativo è al passo coi tempi: anche lo yoga, come tutte le attività fisico-riabilitative che vengono proposte ai nostri ospiti, può consentire all’anziano di tornare a sentirsi a suo agio nel proprio corpo, a muoversi con più consapevolezza nello spazio e ad acquisire fiducia in sé, per affrontare al meglio i cambiamenti del fisico dovuti all’età» – ha dichiarato la direttrice della struttura Francesca Chiarlo. 

La Cra “Due Miglia” di Piacenza si prepara all’autunno. La struttura ha ospitato la castagnata di ottobre, organizzata dagli operatori e animatori della casa di riposo. A cucinare sulla legna le caldarroste ci hanno pensato gli Alpini della Divisione di Settima, invitati dalla casa di riposo per uno speciale pomeriggio dedicato al divertimento in compagnia.

 

Gli Alpini hanno poi suonato la fisarmonica e cantato insieme a tutti gli invitati, intrattenendo ospiti e parenti con musica e balli per questo speciale pomeriggio.

 

«Questo tipo di iniziative sono molto importanti per la nostra struttura, in quanto permettono agli anziani di connettersi con le realtà locali della nostra zona» – ha dichiarato la direttrice della residenza per anziani “Due Miglia” di Piacenza e referente regionale Emilia Tramelli – «Un ringraziamento agli Alpini della Divisione di Settima e a tutto il personale per la castagnata che ha avuto molto successo, e per creare sempre un’atmosfera di socialità e serenità. Per tutti i nostri ospiti e per i loro familiari è anche l’occasione per condividere questi nuovi momenti di apertura post-pandemia, in cui poter dimostrare ai propri cari affetto e vicinanza».

L’Rsa “Istituto Geriatrico Siciliano” di Palermo si prepara a celebrare la Festa dei Morti.

Come vuole la tradizione, a inizio novembre in occasione della commemorazione dei defunti, gli ospiti della struttura hanno realizzato il loro cesto di frutta martorana, il tipico dolce conventuale creato dalle monache benedettine del monastero palermitano di Santa Maria dell’Ammiraglio, detto comunemente della “Martorana”.

 

Gli anziani si sono cimentati nella preparazione dei dolci di pasta reale, creando con l’impasto compatto e liscio arance, carciofi e castagne a partire da stampi in gesso. Hanno poi dipinto i frutti e verdure di marzapane con colori per alimenti, come insegnano i migliori pasticceri siciliani.

 

«I nostri ospiti, pasticceri per un giorno, hanno creato dei coloratissimi dolci di pasta reale, dei piccoli capolavori» – hanno dichiarato Anna Montalbano e Vincenza De Miceli, responsabili del servizio educativo – «Il Laboratorio di pasticceria è un’occasione didattica per mantenere vivo il legame con una delle tradizioni siciliane più famose al mondo. Nell’avvicinarsi alla giornata della commemorazione dei defunti, è importante ricordare il valore simbolico di questa antica usanza, per il suo legame con la storia della nostra isola».